Beauty doesn’t live in a space or age.
It lives anywhere, it leaks in the most unexpected meanders, where to live, grow up, spread over.
Sometimes it stays, sometimes it goes.
Every age has his idea of beauty. In 40’s algid, ethereal, detached beauties like Ingrid Bergman’s one were the most admired, in the 50’s more or less everyone felt in love with pin-up ladies like Marilyn Monroe or Brigitte Bardot.
Now the most popular beauty ideals are not so sharable according to me.
People use to run after to young girls on red carpets, girls with something like a good taste, but nothing like a personality.
Beyond banal talks about the real and deep meaning of beauty, I end to the purest aesthetics and I indicate as real holders of the concept of beauty the ones who have a deep harmony of gestures, features, lights in themselves.
In the image above, the splendid Gladys Cooper, marvellous british actress who has been active between the 40’s and the end of the 60’s in USA cinema.
A perfect example of the concept of beauty we’re talking here, an harmonious emanation of light and unforgotten and unforgettable grace.
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La bellezza non ha un luogo, né un tempo.
Risiede ovunque, si infiltra nei più inaspettati meandri e lì vive, cresce, si diffonde. A volte resta, altre se ne va.
Ogni tempo ha la sua idea di bellezza. Negli anni ’40 si ammiravano donne dalla bellezza algida, eterea, distaccata come Ingrid Bergman, negli anni ’50 ci si innamorava delle signorine pin-up alla Marilyn Monroe o alla Brigitte Bardot.
Ora si scelgono ideali di bellezza almeno da me ben poco condivisibili. Si inseguono come impazziti le uscite sul tappeto rosso di ragazzine con qualche segno di buon gusto, ma poca personalità.
Al di là di banali discorsi sul vero e profondo significato di bellezza, mi fermo all’estetica più pura ed indico come degni di essere determinati da questa magnifica parola solo quegli esemplari che abbiano in sé un’armonia di gesti, lineamenti, luci.
Nell’immagine sopra, la splendida Gladys Cooper, meravigliosa attrice britannica attiva nel cinema statunitense tra gli anni ’40 e la fine dei ’60.
Un esempio perfetto del concetto di bellezza di cui si parla qui, un armonioso sprigionarsi di luce e grazia indimenticata e indimenticabile.
